sabato 31 gennaio 2009

La giornata del chi se ne frega

Una rapida scorsa alle notizie dei telegiornali e in rete. 
Oggi si celebra la giornata del chi se ne frega, pilastro dell'informazione planetaria. 
Il Papa riceve i sindacalisti della Cisl, scoperta l'acqua calda benedetta: senza concertazione non vi e' pace sociale; sacrosanto, sarebbe come non coinvolgere Hamas nella questione medio orientale. 
Un ministro intervistato in televisione dichiara che il Governo non aumentera' le tasse, e vorrei vedere se con la crisi mondiale rischiano pure una sommossa popolare. 
Un ragazzo romeno di quindici anni viene picchiato a Firenze e un poliziotto laziale uccide un senegalese per una lite condominiale; mentre in Inghilterra gli operai autoctoni gridano agli italiani che hanno vinto un appalto: - sporchi immigrati tornate a casa -. 
A Napoli si commemora la dipartita della giustizia italiana, marcia funebre d'usuale retorica decennale.
A Sanremo quaranta conigliette di Playboy si preparano per il festival della canzonetta regalmente ospitate; nel frattempo la gente piu' che ai sogni erotici si dedica al miraggio culinario di un coniglio al forno. 
In America imperversa un blog di lamentele e reclami delle mogli degli ex manager caduti in disgrazia, troveranno un altro pollo da spennare, magari in rete ammesso che ci stiano piu' imprenditori che disoccupati. 
Denunce, controdenunce, proteste, politici e calciatori, squadre di cannonieri a chi la spara piu' grossa, la palla; dalla sospensione della partita Italia - Brasile alle rivendicazioni sulle sanzioni antidoping. 
E' un'intera nazione in autogol cronico. 
Nemmeno su Internet ci si salva in corner. 
In effetti Internet pare il teatro pirandelliano per eccellenza, io sono colei che mi si crede, uno nessuno centomila, sei personaggi in cerca d'autore. 
Suggellato anche dal celeberrimo pomposo: lei non sa chi sono io, e dal nobile altolocato: io sono io e voi non siete un cazzo. 
Talvolta pure io mi sono domandata con chi mi scrivessi o parlassi in realta', poi sono giunta alla conclusione che non me ne poteva fregare di meno, che fosse uno scienziato o un idraulico, quel che conta sono i contenuti di una comunicazione, non i ruoli sociali. 
E' il bello della diretta, che spoglia da convenzioni per rivestire nuovi panni, per alcuni piu' autentici per altri ancora piu' falsati, taroccati. 
Il mio soggettivo consiglio virtuale e' liberarsi da: fanatici, adulatori, cercatori di fame e di fama, predatori e cacciatori, vittime e carnefici, psicolabili da manuale psichiatrico. 
Sovente si riversa su Internet tutte le proprie sfighe esistenziali, ansie, angosce, paranoie, ricerca del Santo Graal, pugne crociate. 
Il giusto distacco e la sana risata sono gli antidoti per non farsi fagocitare da esseri per lo piu' virtuali, coltivando altresi' l'amicizia con persone senzienti ed equilibrate. 
Dopo di che il credermi o non credermi non e' affar mio. 
Se ci si fida dei politici, di personaggi famosi, delle notizie dei telegiornali, possibile che sia bella come la Ferilli, sensuale come la Basinger, intelligente come la Hack? 
Oppure una fata ignorante, magari drag queen.

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