martedì 14 ottobre 2008

Bingo Bongo

Bingo! 
In tempi di crisi tutti a correre al botteghino, a grattarsi un sogno. 
Il lato piu' tragicomico della faccenda e' la riscoperta del pronome 'noi' che appariva ormai obsoleto, subissato dall'egocentrico 'io'. Accomunando nello zuppone del panegirico tutti, ricchi e poveri, onesti e ladri, fortunati e sfigati; quel 'noi' cosi' nostalgico e fascista, papalino. 
Ognuno tiene a ribadire quanto sia, e quanto lo siano gli altri: 'di animo buono'.
Paragonandosi a candide suorine di campagna, categoria che personalmente associo a plumbei trichechi, ovvero suoracce baffute, che tirano le treccine alle piccine; ma trattasi di rimembranze infantili mie. 
Sara' che di poverta' ne ho cosi' piene le scatole, che non la trovo per nulla nobile o buonista - amarcord i Brutti, sporchi e cattivi da borgata romana di Ettore Scola - preferirei vedere un mondo di vita dignitosa per tutti. 
Sara' pure che mi riconosco piu' nella crisi delle banche che in quelle da panico, poiche' sono proprio i bisogni primari in gioco, non quelli effimeri che ce li siamo gia' giocati da un pezzo. 
In un mondo cosi' difficile risulta sempre piu' complicato capire cosa la gente voglia davvero sentirsi dire, se realta' o se fantasia, oppure un mix che accontenti tutti. 
Personalmente mi piace ogni argomento, l'economia come l'amore, la politica come la religione, l'arte, la letteratura, la poesia, consapevole che se le parole non risolvono la vita, almeno la consolano, talora. 
Se mi domandassero oggi, a cinquant'anni suonati:  
- Ma tu hai piu' paura o coraggio? -
Risponderei con un ritornello:
- Bingo Bongo voglio andare nel Congo vuoi venire con me ye ye -.

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