giovedì 30 ottobre 2008

Mutatis mutandis

Da piccola leggevo il libro di una principessa che viveva in una soffitta.
Forse era la mia storia, da bambina vivevo in una soffitta. 
E forse da vecchietta, se mai v'arrivero', finiro' codesto mio tempo in soffitta. 
Oggi depongo la maschera ilare, gioconda, solare e indosso quella da Pierrot, con la luna calante sul volto.
Come disse il mio amico studioso delle stelle: solo le dee piangono da un sol occhio. 
La felicita' delle piccole cose. 
Anche per questo mese si dorme sotto un tetto, c'e' caffe' in abbondanza e sessanta zuccherini che divisi per trenta fan ben due zuccherini al di'. 
Cosa barattare per due zuccherini al giorno? 
Un quotidiano, se ne vale la pena, un caffe' se non troppo ristretto, il biglietto del bus per viaggiare prudenti, un pacchetto di sigarette da dieci, un gratta e vinci da Madonna di Lourdes. 
Il denaro non e' tutto, per chi ce l'ha, pero' condiziona la vita. 
Ad esempio non puoi invitare a casa amici o amori, non puoi uscire fuori tra la gente, non puoi se donna mostrarti carina o se uomo offrire una pizza. 
Non sei ospitale, non sei generoso, non sei quel che sei. 
Poverta' ha una sua dignita', pur se qualcuno si suicida dalla vergogna, nervi fragili a reggere l'angoscia fallimentare, smarrita ogni disperata speranza, taluno ancor tronfio d'eleganza in vesti rattoppate. 
Lo scandalo reale d'un Paese, d'un popolo allo sfascio, alla merce' di magnaccia - magnate e magnati - banchieri, faccendieri, avvoltoi pubblici e privati; col pudore d'essere poveri. 
Non miseri come in Congo, v'e' sempre chi sta peggio e genocidi all'angolo del mondo, chi ha piu' sete nel deserto africano che all'acquedotto occidentale, depurato e privatizzato.
Si chiudono le fontane del pianeta e  ciucciatevi il calzino. 
Quando i figli di questo millennio cosi' materiale e ben poco spirituale, accenderanno lumini di misericordia, s'incendieranno i mercanti del tempio. 
La sola ricchezza che resta e' la spoglia verita'.

Nessun commento:

Posta un commento