domenica 5 ottobre 2008

La Pieta'

La Crisi! 
Non v'e' parola piu' magica a far sobbalzare pingui deretani dagli scranni. 
Con maggior potenza di Apriti Sesamo! 
A risvegliare coscienze sopite nelle tiepide case. 
Poiche' nulla accomuna come lo spettro della miseria. 
Tutti ne parlano dall'America all'Europa, dai telegiornali ai quotidiani, dai bar a negozi e uffici, persino dal parrucchiere. 
Per le strade non vedo pero' barboni, extracomunitari, sfrattati, preoccupati.
Con la Crisi ci convivo dalla nascita.
Da bambina fino a otto anni ho abitato in una soffitta, col bidet di plastica portatile - a quei tempi non c'era il computer - e la 'mastella', ossia una grande bacinella ove a turno al sabato si faceva il bagno in cucina, rigorosamente scaldati e scaldando l'acqua sulla stufa a legna, quella coi cerchi. 
Topolino e il gelato solo alla domenica. 
Da ragazza, con un pupetto in lavorazione dentro la pancia, ho imbiancato un appartamento pieno di scarafaggi - per preparare il nido d'amore - e indossavo jeans perche' non potevo comprarmi le calze velate. 
Da madre sono andata in giro con una bimbetta di quattro anni per mano, a vendere oro usato come all'epoca della persecuzione agli ebrei, mangiando pane e mele, dieta consigliata per perdere dieci chili in un mese. 
Da cittadina mi sono ritrovata senza casa, senza soldi, senza giustizia, con uno sfratto esecutivo ed un trasloco fatto in due, io e una ragazzina sotto esame di terza media. 
In eta' matura, fatico a tirare avanti come tutti, tra conti, bollette, maledizioni al fisco, allo Stato, alle banche, alle assicurazioni, ed ai mass media. 
Tutti a titolare a caratteri cubitali La Crisi, ma alcuna trasmissione televisiva, radiofonica, stampa, associazione di consumatori, sindacato, partito, han ritenuto di dar voce a chi chiedeva solo un megafono e giustizia, e non elemosine o carita' pelosa. 
D'altronde l'onesto cittadino che lavora, paga le tasse, cresce i figli non fa audience, ne' splatter. 
E se no non fai la prostituta, non sei tossica, non picchi i figli, e tieni pulita la casa, non sei degna di assistenza sociale.
Cosi' come se hai un misero reddito da operaia o impiegata non hai diritto alle case popolari, scala la graduatoria solo chi ha dieci figli e zero reddito, che ci si domanda quale miracolo li tira a campare, lui e famiglia.
Il mondo finanziario vacilla, il mondo economico trema, chi ancora ha risparmi, BOT, CCT, obbligazioni, non dorme piu' sonni tranquilli. 
Ringrazi il cielo che finora ha dormito. 
Giungono appelli d'ogni donde, a destra come a sinistra, in branco, di aiuto, soccorso, solidarieta', intervento; ma a chi, da chi e per chi? 
Nella Crisi s'impara il distacco dai bisogni materiali, dai feticci, dai ricordi. 
E lo si insegna pure ai propri figli, si trasmette quale DNA. 
Se e' vero che la rivoluzione la fa chi non ha nulla da perdere, oggi sulla Crisi posso solo ridere, il sorriso mi e' gia' stato tolto tanto tempo fa, e nessuno me l'ha ancora reso. 
Chiedo venia se non mi unisco al coro.
Impietosa.

2 commenti:

  1. Finalmente!In questo mondo sconvolto dalla riduzione dei consumi e dei capitali una voce di realtà. Continuo a dire che il crollo di questa economia marcia e assassina non può che essere un bene per l'umanità tutta.Vorrei ricordare ai famosi piccoli risparmiatori che ogni volta che vedevano i loro conti correnti aumentare in virtù di investimenti finanziari, altri in un'altra parte di questo porco mondo dovevano fare un altro buco alla cinghia. Quindi le macchine di lusso,la tecnologia sofisticata, lo shopping selvaggio se lo sono permesso alla faccia di milioni di donne uomini e bambini che hanno pagato al posto loro. La cultura della materialità sembra diventata un diritto inalienabile dell'umanità a scapito naturalmente della vita biologica e morale. Metto uno prendo dieci, senza lavoro, non sarà il caso di valutare perchè questo sia stato possibile? A me non fanno proprio pena sti piccoli investitori che sembrano diventati vittime innocenti di incalliti speculatori,mi sembra abbiano tutti lo stesso odore di soldi marci.Altra cosa è la giustizia sociale ed economica, quella odora di pane cotto al sole, di un secchio d'acqua sporca e di mosche che danzano sulle piaghe della fame.
    Brava Roxana, a te tutta la mia stima!
    Cinzia.

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  2. grazie Cinzia, proprio cosi', e non c'era bisogno nemmeno di guardare tanto lontano, per accorgersi che si gira sulla ruota come criceti.
    abbraccio :)

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