giovedì 5 febbraio 2009

Giuramento di Ippocrate

Il Giuramento di Ippocrate e' il giuramento che medici ed odontoiatri prestano prima di iniziare la professione. 
Prende il nome da Ippocrate che lo formulo' nel 430 a.C. Recita, tra l'altro: 
- Consapevole dell' importanza e della solennità dell' atto che compio e dell' impegno che assumo, giuro: di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento; di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell' uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale... 
...di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità condizione sociale e ideologia politica; di prestare assistenza d' urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni... 
...di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell' esercizio della mia professione o in ragione del mio stato... -.
Dopo aver trasformato i medici in burocrati e guardie penitenziarie di lavoratori pubblici agli arresti domiciliari, ora li tramuta pure in delatori di clandestini bisognosi di cure. 
Mentre il mondo dichiara il crollo del liberismo e capitalismo, successivo a quello del comunismo, e lo stesso Presidente d'America sancisce l'assistenza sanitaria gratuita a tutti i bambini, in Italia si ritorna al medioevo, con editti di stampo bulgaro che istituiscono per legge la delazione, come ai tempi del regime fascista. 
Tant'e' che in un Comune del nord Italia e' gia' attivo l'ufficio pubblico di delazione, anche anonima, sui clandestini. 
Si tratta di una sorta di follia collettiva persecutoria, che vede nel mirino il diverso, l'emarginato, sparando nel mucchio ad altezza uomo. 
Come da copione, in tempi di crisi e recessione, si inventa il nemico da combattere, il capro espiatorio di ogni male, scatenando la guerra tra poveri e fomentando l'odio razziale, si manipola cosi' l'opinione pubblica orientando, spostando l'attenzione, dai reali assassini di un Paese e di una democrazia. 
E' cronaca di questi giorni l'arresto del re delle cliniche laziali, editore di Libero e del Riformista, per false prestazioni a carico del Servizio sanitario pubblico. 
Sara' pure un caso che siano i leghisti i piu' 'cattivi' coi clandestini, istituendo per legge le ronde padane e la schedatura dei clochard. 
E mera coincidenza che Libero sia il loro giornale, e che a Verona un branco di ultras dell'estrema destra compia un pestaggio in un bar aggredendo un gruppo di amici che festeggiavano un compleanno, scandendo slogan neonazisti inneggianti al razzismo e cori da stadio scurrili contro le donne, sino a colpire selvaggiamente con un posacenere in volto una ragazza, fratturandole le ossa facciali e fracassandole un occhio. 
Se da un lato si nega il diritto alla salute e alla cura previsto dal dettato costituzionale, dall'altro in una sorta di schizofrenia clericale ed istituzionale, guidata da vertici in bulimia di potere, si impedisce di esercitare il libero arbitrio, la liberta' di scelta, la potesta' di volonta', vietando di disporre in merito alla propria vita, accanimento terapeutico, testamento biologico. 
Dalla civilta' del Giuramento di Ippocrate - a distanza di duemila anni - si e' giunti all'incivilta' del Giuda Ipocrita.

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