martedì 17 febbraio 2009

L'isola non trovata

Naufraga l'isola col continente. 
Li capisco i sardi. 
Siamo un popolo di separati in casa, per casa leggasi Paese. 
Dissociati alla deriva. 
Alla ricerca di un amore, benessere, qualcuno lo chiama sogno, ma senza saper voler osare. 
E allora non si mollano le poltrone, mogli e mariti, si forniscono pseudo giustificazioni, in nome dell'altro: bene, beni, figli, interessi; per la propria vilta', o saggezza. 
La follia e' di chi lascia, riparte da zero, si resetta.
Gli altri mediano, senza riserve e a oltranza, venendo a patti con la propria coscienza. 
Poi ci si consola coi feticci, l'arte, la musica, la politica, e i piu' beceri con droghe, alcol, alcove virtuali e reali. 
Vivo una perenne contraddizione, nelle mie certezze e dubbi, incoerenze e sicurezze. 
Amo Alda Merini cosi' come guardo Sanremo. 
Ho bisogno di leggerezza, per non incancrenirmi in fallimenti politici ed esistenziali. 
Non mi bastano le belle parole, gli intellettuali, le dichiarazioni d'intenti e principii. 
Vago come anima persa tra il sacro e il profano. 
E non me ne dolgo. 
Sebbene non mi capaciti di una cosa. 
Parlo con la gente, e tanti la pensano come me, sulla politica, sull'arte, sull'amore, e allora perche' vince sempre Berlusconi? 
Penso che sia poiche' - come diceva mia nonna - dentro le urne e nei letti, ci si riflette allo specchio, traditi e traditori. 
E se n'esce fischiettando: L'isola che non c'e' o L'isola non trovata. 

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